
L’alterazione posturale
L’alterazione posturale implica diversi fattori. In Posturologia gli informatori della statica, quindi anche i suoi perturbatori sono essenzialmente: Occhio, Vestibolo, Articolazione-Temporo-Mandibolare (ATM), Piede, Sistema Viscerale, Sistema Cranio-Sacrale e, non per ultime, le Cicatrici; ci sarebbe da citare anche il discorso Somato-Emozionale ma la questione ci diventa davvero difficile da gestire, quindi rimandiamo l’argomento in altra sede.
Tutti questi recettori, raccolgono informazioni sia dall’esterno che dall’interno del corpo e adattano l’atteggiamento del soggetto nel modo più confortevole possibile, con il massimo rendimento (restare in piedi per molte ore) con il minor dispendio di energia.
Il corpo umano non è mai in uno stato di completa immobilità! Qualcuno ha detto che “Solo le statue di marmo rimangono immobili“. Ogni soggetto è in continua ricerca del suo stato di equilibrio. Per permettere che l’intera struttura corporea sia mantenuta eretta e stabile, il Sistema Nervoso, adatta una serie di informazioni e le invia alla periferia in modo tale che il corpo abbia la sua proiezione del centro di gravità, che si trova davanti alla 3° vertebra lombare, nel poligono di appoggio tra i piedi, disegnato virtualmente da 4 punti che corrispondono ai due calcagni e ai 2 esterni dei 5° metatarsi. Per intenderci immaginiamo una sorta di quadrilatero nel quale i punti degli angoli sono composti dai due 5°dito del piede e i due talloni.
Descrizione del Poligono di Base
Proiettando il centro di gravità in questo “trapezio”, il corpo si mantiene in equilibrio oscillando come un pendolo invertito disegnando un cono di circa 4° gradi.

Descrizione di un cono ideale secondo le oscillazioni del corpo
Questa prima osservazione, può essere già un’informazione utile quando si valuta un soggetto. Infatti un corpo che oscilla in modo importante o in modo anomalo è da considerare perturbato.
Queste suddette oscillazioni sono alterate se il soggetto chiude gli occhi. Si stima che in condizioni fisiologiche, ad occhi chiusi, questi movimenti ondulatori siano più del doppio; ciò perché, eliminando le informazioni provenienti dal recettore oculare, il sistema posturale chiama in gioco meno “adattatori”, quindi impiega più energia per mantenere la statica eretta. Se però le oscillazioni ad occhi chiusi sono davvero notevoli, più del dovuto, siamo di fronte ad una problematica che viene “compensata” dagli occhi. Spesso però potrebbe succedere l’inverso: ad occhi aperti il soggetto oscilla drammaticamente e ad occhi chiusi rientra in condizioni di “normalità”. In questo caso l’occhio è un elemento perturbatore e spesso con l’utilizzo degli occhiali, le oscillazioni vengono normalizzate. Se questo individuo è già portatore di lenti correttive è bene considerare l’idea di seguire un programma di allenamento con gli occhiali, o, in caso non ne facesse uso, di rimandarlo da un Oculista, che lavora anche in ambito posturale, per valutare l’idea di una lente che corregga il difetto di alterazione della statica.
Il medesimo ragionamento può essere fatto per l’ATM (Articolazione-Temporo-Mandibolare) che in condizione di bocca chiusa può dare delle oscillazioni e in posizione di non occlusione altri risultati. La situazione che altera l’andamento dei movimenti ondulatori è da ricondurre ad una possibile causa perturbante. A tal punto il nostro dovere sarebbe quello di rinviare il soggetto da un Dentista-Ortodonzista, consapevole da un punto di vista posturale, che opterà per un intervento più consono al caso. Sempre in riferimento alla bocca, un parametro assai importante, è la neurofisiologia della lingua che, come molti studi hanno dimostrato (vedi la Terapia Miofunzionale del Dott. Antonio Ferrante), può completamente alterare la postura assumendo una posizione della lingua rispetto ad un’altra; lo si potrebbe verificare facendo assumere svariate posizioni alla lingua stessa e osservarne i cambiamenti. Ulteriormente si può valutare anche il parametro Vestibolo, infatti se ad occhi chiusi e a bocca aperta le oscillazioni sono incrementate ulteriormente o addirittura se si osserva una perdita dell’equilibrio, è probabile che il soggetto possa presentare come imputato l’apparato vestibolare; quindi nel caso indagare con lo specialista ORL (otorinolaringoiatra). La perdita dell’equilibrio però, oltre al fatto di derivare dal vestibolo o da una compressione nel tratto cervicale è da ricondurre, nei casi più gravi, ad una problematica cerebellare, quindi a livello del cervelletto. In questo caso il Trainer non può fare altro che mettere al corrente il cliente di quali potrebbero essere le cause del suo problema e di prendere in considerazione l’idea di sottoporsi ad una visita specialistica anche da un Neurologo, qualora l’apparato vestibolare ed il tratto cervicale siano risultati senza problemi.
Ovviamente le deduzioni non sono sempre così semplici come possono sembrare, infatti, spesso identificare differenze nelle oscillazioni è difficile al punto tale da non notare alterazioni. Il più delle volte sono necessari più di 30-60 secondi per apprezzare dei movimenti ondulatori interessanti che ci danno informazioni utili (in ogni caso dipende anche dall’occhio critico dell’osservatore) quindi un’attenta e paziente osservazione torna sicuramente utile.
Saranno richiesti altri test ma il Personal Trainer non è uno specialista, tantomeno deve comportarsi come tale, ma sicuramente come un “educatore fisico” che lavori sulle afferenze ed eventualmente, indicare le linee da seguire in caso si presentino problematiche evidenti; laddove poi, il problema dovesse rientrare nelle sue competenze, allora deve operare con criterio e rigor di logica e non soltanto con il 3×10 alla glutei machine… ponendo la sua attenzione sul ridurre il grasso corporeo o tonificare un sedere fuori forma …
Fonte: https://www.my-personaltrainer.it A cura del Dottor Antonio Parolisi.